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Lo Stop e la Gamma Dinamica
Gabriele Danesi Fine Art Factory
Pubblicato da Gabriele Danesi in Tecnica Fotografica · 2 Ottobre 2012
Tags: fotografiastopgammadinamica

LO STOP E LA GAMMA DINAMICA
Non mi stancherò mai di ripetere che il concetto di gamma dinamica dev'essere compreso sotto ogni suo aspetto, perché è la chiave per comprendere come mai la fotocamera registra le informazioni luminose in maniera diversa da come le vediamo noi e per capire inequivocabilmente come funziona la lettura esposimetrica!

LO STOP
Lo Stop è un’unità di misura usata in fotografia, che può essere positiva o negativa, e determina un raddoppiamento (+1 stop) o un dimezzamento (-1 stop) della quantità di luce che incide sulla pellicola/sensore.

LA GAMMA DINAMICA
Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, è sufficiente comprendere che la Gamma Dinamica rappresenta un intervallo di luminosità che un certo dispositivo è in grado di rappresentare. La gamma dinamica si estende dal buio profondo (nero) alla luce accecante (bianco). Di conseguenza tutto ciò che in un certo ambiente invia verso il nostro sensore una luminosità inferiore al limite minimo della sua gamma dinamica verrà registrato come nero profondo (non esposto), mentre tutto ciò che invia luminosità superiore al limite massimo della sua gamma dinamica verrà registrato come bianco puro (zone bruciate).
NOTA: In realtà, in base al tipo di dispositivo, esistono delle bande di tolleranza nel dintorno dei limiti della gamma dinamica, ma questo è un altro argomento.
In linea di principio, ogni tipo di dispositivo meccanico, elettronico, organico, è caratterizzato da una sua gamma dinamica, che dipende da come è costruito/composto.

  • Occhio umano:  il nostro occhio ha il vantaggio di adeguare dinamicamente l'apertura della pupilla su diverse regioni della scena che stiamo osservando. Considerando tale fenomeno si stima che la gamma dinamica del nostro sistema visivo possa superare i 24 stop. Ma se invece consideriamo la situazione istantanea (ossia con apertura della pupilla invariata), allora la gamma dinamica dell'occhio sembra essere stimabile tra i 10 ed i 15 stop.
  • Pellicole: una pellicola ha tipicamente una gamma dinamica piuttosto estesa, ma ciò può variare enormemente da pellicola a pellicola. Esistono pellicole con gamma dinamica di soli 3-5 stop e pellicole con gamma dinamica che può superare i 15 stop.
  • Sensori digitali: in base alla tecnologia ed alla qualità costruttiva (cellulari, fotocamere compatte, fotocamere professionali) un sensore digitale può avere gamma dinamca molto variabile. Si parte da gamma dinamica di circa 3 stop (fotocamere compatte entry level), fino a gamma dinamica di 14 stop e oltre (fotocamere WDR, Wide Dynamic Range). Mediamente una DSLR digitale ha gamma dinamica tra i 6 ed i 12 stop.

CONSIDERAZIONI SULLA GAMMA DINAMICA
Il concetto di gamma dinamica è di fondamentale importanza in fotografia perchè ci fa capire che quando catturiamo un'immagine tramite pellicola o sensore non riusciremo mai ad avere corrispondenza con ciò che vediamo con gli occhi o ciò che è realmente presente nell'ambiente esterno.

In natura possono esistere situazioni dove l'intervallo dinamico tra zone buie e zone illuminate è estremamente elevato (soprattutto nei casi in cui l'ambiente è illuminato con la luce diretta del Sole). Dato quindi che un sensore ha gamma dinamica molto più ridotta, si intuisce che quello che riusciremo a distinguere nell'immagine resgistrata tra le aree non esposte (zone di pixel neri) e le aree bruciate (zone di pixel bianchi) sarà molto inferiore rispetto a quello che effettivamente è presente nella scena, e sarà inferiore anche rispetto a ciò che riusciamo a distinguere con i nostri occhi.

Nel seguente schema è rappresentato un esempio di paragone tra: gamma dinamica di un possibile ambiente esterno che stiamo inquadrando con la nostra fotocamera, gamma dinamica di ciò che effettivamente vediamo con i nostri occhi, e gamma dinamica di un probabile sensore digitale.



NOTA: Nel caso sopra illustrato, la posizione degli intervalli dinamici rispetto all'intero intervallo dell'ambiente dipende dall'adattamento del cervello (nel caso del nostro occhio) o dalla Lettura Esposimetrica (nel caso di una fotocamera).


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